
… Liberati, consapevole che i cinque anni di scuola non fossero sufficienti per avviare un’attività così complessa, chiese a diversi ceramisti di poter lavorare presso il loro laboratorio di ceramica per fare esperienza, ma nessuno fu disposto a prenderlo poiché consapevoli delle sue intenzioni, così chiese al suo insegnante Bozzelli, all’epoca Vice Preside di poter frequentare un altro anno di laboratorio e perfezionare la lavorazione della foggiatura al tornio. Senza esitare Bozzelli sostenne la sua richiesta, assumendosi ogni responsabilità nei confronti della scuola.
Nel 1980 Liberati inaugurò il suo laboratorio di ceramica di 70 mq nella casa paterna; da subito stabilì che ogni pezzo sarebbe stato realizzato a mano con manodopera qualificata che si sarebbe formata e specializzata all’interno dell’azienda sotto la sua guida attenta e scrupolosa. La dimostrazione della professionalità delle sue maestranze si evince dal fatto che diversi dei suoi collaboratori hanno negli anni aperto attività in proprio. Durante questi anni il legame con il suo maestro si rafforzò sempre di più e andò ben oltre la passione e la vocazione che li accomunava per la ceramica; c’era tra loro un’intesa straordinaria. L’insegnamento di Bozzelli è stato continuo e fondamentale sia per quello immediatamente tecnico sia per la carica umana che era capace di trasmettere. Liberati fin dall’inizio della sua attività decise che tradizione e innovazione sarebbero dovute convivere armoniosamente e che particolare attenzione sarebbe stata dedicata allo studio delle forme, dei colori e dei decori, per cercare di dare ad ogni singolo oggetto di artigianato uno spessore artistico. Da sempre un ruolo fondamentale è stato rivestito dalla sperimentazione e dall’innovazione, che oggi, ancor più che in passato, rivestono un ruolo primario nel suo laboratorio di ceramica, diventando parte integrante e fondamentale della “filosofia aziendale”: aspetti che vengono notati da Giuseppe Di Prinzio, grande artista pescarese, insegnante e uno dei fondatori del Liceo Artistico “G.Misticoni” di Pescara, le cui opere in bronzo, argento e ceramica arredano numerosi angoli della città e non solo. Uno dei primi incontri con il Maestro Di Prinzio risale al 1986 quando Liberati partecipò al concorso di Ceramica organizzato dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele presentando un servizio da tè realizzato a terzo fuoco. In quell’occasione Di Prinzio, nominato dall’Ente Mostra membro della commissione, notò subito il servizio da tè che si diversificava dai restanti sia per la particolare forma sia per l’accurato decoro. La commissione all’unanimità assegnò il 1° Premio alla ditta Liberati citando testuali parole: “…1° premio per la realizzazione originale dell’oggetto e la perfetta tecnica adottata, nonostante le difficoltà tecnologiche del terzo fuoco”. Il concorso, tutt’oggi biennale, ha visto la ditta Liberati vincitrice per altre due edizioni nel 1988 e nel 1990.
Nel 1992 il tema del concorso fu, invece, un servizio da caffè e Liberati, in quell’occasione, decise di non partecipare ma realizzò ugualmente il servizio che espose durante la mostra. La Commissione non ritenendo meritevoli, però, i servizi presentati per il concorso, propose all’Ente Mostra di comprare con un premio acquisto il servizio da caffè realizzato dalla ditta Liberati, poiché di elevato spessore artistico e tecnico. Nei concorsi successivi Liberati decise di non partecipare più, poiché vincitore di diverse edizioni. Ma con grande soddisfazione ha visto l’aggiudicarsi di premi e riconoscimenti ad alcuni suoi allievi. La dimostrazione del rapporto e delle stima instauratosi tra Di Prinzio e Liberati, si evince dalla frequenza con cui insieme a Bozzelli ed Enrico Terribili, quest’ultimo romano di nascita e pescarese di adozione grande artista dell’arte orafa e insegnante presso il Liceo Artistico di Pescara, si recavano presso il laboratorio di Liberati.
Nel 1995 Di Prinzio realizzò la sua ultima grande opera, posta in Piazza della Marina: un monumento in travertino imperiale alla cui base è stato inserito un pannello di ceramica interamente realizzato nel laboratorio di Liberati, di cui, come lui stesso diceva, si fidava pienamente. Una qualità che Bozzelli e Di Prinzio hanno sempre apprezzato in Liberati era quella di essere completamente disponibile verso coloro che volevano avvicinarsi a questo mestiere. Liberati infatti ha sempre offerto loro la possibilità di fare pratica, gratuitamente, all’interno del suo laboratorio, pur conoscendo le loro intenzioni di voler aprire una propria attività. A conferma di ciò, si può sicuramente affermare che è grazie alla sua disponibilità se a Rapino, che vantava un passato glorioso nella ceramica, sono sorte nuove botteghe artigiane dopo anni di decadenza. Liberati non si è mai preoccupato della produzione degli altri ceramisti, perché come lui stesso afferma: “il bello di questo mestiere è che non c’è limite alla creatività ed è la possibile diversificare la produzione anche all’interno della stessa azienda”. Con il nuovo millennio Liberati avvia un nuovo ciclo produttivo, inizia a mettere in pratica tutto ciò che ha sperimentato in passato. La nuova produzione di pezzi unici riscuote il consenso di critici ed appassionati, tant’è che nel 2006 la Regione Abruzzo organizza nel Palazzo dell’Emiciclo del L’Aquila una Mostra personale a lui dedicata. L’evento riscuote grande successo e in quell’occasione il suo maestro Bozzelli gli passò simbolicamente lo “scettro” con questa frase: “adesso posso dire che mi hai superato”.
Molte sono state le occasioni in cui il laboratotio Liberati è stato chiamato a rappresentare la ceramica abruzzese. In occasione della Fiera Campionaria delle qualità italiane organizzata nel 2007 e nel 2009 a Milano, è stato invitato, dalla Camera di Commercio di Chieti, a partecipare per rappresentare la ceramica abruzzese innovativa. Nel 2011 Abruzzo Sviluppo, partner della Regione Abruzzo, ha partecipato ad un progetto europeo finalizzato alla valorizzazione del comparto della ceramica artistica. In questa occasione Liberati è stato scelto tra i ceramisti abruzzesi per la spiccata innovazione tecnica e artistica delle sue opere, riscuotendo un notevole successo anche all’estero: Portogallo, Ungheria, Romania e Francia. A conferma dell’esito positivo di quest’ultimo progetto vi è la partecipazione, nello stesso anno, come ospite d’onore alla Mostra di Arte Contemporanea “Annuala ArteloR” organizzata in Romania nella città di Baia a Mare. L’ultima mostra in ordine cronologico a cui è stato invitato a partecipare , è il Premio Sulmona – Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, giunto alla 41^ edizione, organizzata dall’Associazione Culturale il Quadrivio di Sulmona di cui è Presidente onorario Vittorio Sgarbi, che di questa mostra scrive: “Nell’anno in cui non è programmata la biennale di Venezia, il Premio Sulmona assume il ruolo di sfogo e di vetrina non provinciale degli artisti che sentono sempre più stretti gli spazi nei quali poter esprimere la loro ricerca”.
Oggi, ad oltre 43 anni dall’inizio dell’attività, i figli che da sempre “respirano” ceramica, anche i figli sono bene inseriti nell’attività di famiglia, dividendosi tra la produzione e l’amministrazione con la consapevolezza di avere una grande responsabilità e di aver scelto un mestiere non facile, in un periodo storico non certo dei migliori, ma soprattutto perché, anche non volendo, dovranno sempre confrontarsi con il padre. I figli, giorno dopo giorno, stanno cercando di dare un’ impronta personale ai loro lavori con i quali stanno iniziando a partecipare a Mostre e Concorsi, ottenendo l’apprezzamento non solo del pubblico ma anche della critica, visti i premi e le menzioni ricevuti. Chiunque incontri il Maestro Giuseppe Liberati riesce ancora a vedere nei suoi occhi l’entusiasmo, la grinta e la forza di volontà degli inizi. E passo dopo passo, con il sostegno della moglie Assunta che da sempre l’affianca nell’attività e dei figli, ha trasformato la “piccola bottega” in una grande realtà, un laboratorio di ceramica ad alto livello di professionalità, che è in grado di rappresentare l’eccellenza della ceramica abruzzese nel mondo.