Simbolo d’Abruzzo: Guerriero
di Capestrano in ceramica

 

Ciao amici della ceramica!

Continuando a raccontarvi le storie sui veri simboli d’Abruzzo, questa settimana vi presento: il Guerriero di Capestrano, una delle principali attrazioni del Museo archeologico nazionale d’Abruzzo di Chieti. Si tratta di una scultura in pietra, realizzata nel VI secolo a.C., risalente al periodo dell’arte italica. La statua originale che raffigura un guerriero dell’antico popolo italico dei Vestini è stata trovata da un contadino dal nome Michele Castagna nel lontano 1934 durante i lavori di bonifica del terreno agricolo situato in una località nei pressi di Capestrano (AQ). La gente del posto chiamava la statua ‘nu mammoce’ ovvero in italiano un “bamboccio di pietra”. Il Guerriero di Capestrano, ritrovato per puro caso, rappresenta uno dei più importanti ritrovamenti nella storia dell’archeologia italiana. Nella stessa zona sono stati rinvenuti anche una statua di figura femminile e altri reperti meno eclatanti, ma pur sempre con un grande valore storico perché molto antichi. All’inizio, prima che furono eseguiti gli studi approfonditi, si ipotizzava che la statua rappresentasse una donna, perchè i fianchi larghi e la vite stretta facevano pensare ad una silhouette femminile. Dagli studi effettuati si evince che la statua originale fu scolpita in unico blocco in “pietra gentile o tenere della Majella”, solo il copricapo è stato realizzato in materiale diverso, più precisamente in fango carbonatico.

Consapevole che il Guerriero di Capestrano è un reperto archeologico di grandissimo valore, per chi non ne ha mai sentito parlare prima d’ora, consiglio vivamente di godersi questo articolo e di visitare anche il Museo per poterlo ammirare in tutta la sua maestosità e bellezza… per questo ci tengo a raccontarvi anche alcune caratteristiche e curiosità sulla statua originale.

Molto probabilmente la decorazione originale della statua era completata dal colore rosso, infatti sulla statua in alcuni punti sono presenti tracce di pigmenti rossi. La statua del guerriero è alta 2,10 cm, questa altezza non include la base su cui poggia, di cui vi parlerò più tardi. 

La statua rappresenta una figura maschile imponente in abbigliamento da guerra, con braccia poste sul petto e sul ventre. Il viso del Guerriero è coperto da una maschera e sul capo porta un elmo a disco da parata, in pratica un grande cappello di forma tonda, che copre completamente le orecchie. Il copricapo effettivamente per le sue larghe tese potrebbe sembrare un sombrero, ma è molto più probabile che si tratti di uno scudo da difesa che veniva indossata sopra la testa qualora non era in uso in battaglia.

Per quanto riguarda l’abbigliamento militare, sul torace vi sono dei dischi metallici, mentre invece, il ventre è coperto da elementi in cuoio o in lamina metallica, sorretti da un cinturone. Ai piedi il Guerriero indossa dei semplici sandali e le gambe recano degli schinieri. Una grande spada con elsa e fodero decorati, insieme al pugnale sono posizionati davanti al petto e a destra il nostro Guerriero regge una piccola ascia. Oltre al vestiario militare, osserviamo che sulla statua vi sono anche elementi ornamentali come una collana rigida con pendaglio e dei bracciali sugli avambracci.

Come vi ho anticipato, la figura del guerriero poggia su un piedistallo ed è sorretta da due pilastri laterali, sui quali sono incise delle lance. Inoltre, sul pilastro sinistro vi è un’iscrizione in lingua picena di cui il significato è stato ipotizzato come “me bella immagine fece Ananis per il re Nevio pompuleio (Adriano La Regina)”. I dettagli, come la maschera sul viso e i pilastri di sostegno, fanno credere che la statua rappresenti un guerriero morto ed è probabile che si tratti della statua posta come segnacolo sulla tomba. Nella realizzazione della statua, per sottolineare il rango e la rilevanza del personaggio, è stata data moltissima importanza ai dettagli come le armi e le incisioni in generale e non alla figura in sé di cui i lineamenti sono più approssimativi.

Se la vostra curiosità è tanta e volete approfondire anche con dettagli tecnici, vi invito a leggere  un’interessante ricerca, a cui mi sono ispirato anche io, dedicata al Guerriero di Capestrano di “Due Passi nel Mistero”.

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Il Laboratorio Ceramiche Liberati è stato il primo in Abruzzo a realizzare in ceramica, con metodi artigianali, la riproduzione della scultura del Guerriero di Capestrano. Circa 20 anni fa, anno più anno meno, quando il Maestro Giuseppe Liberati fu contattato direttamente dalla Regione Abruzzo per realizzare le sculture del Guerriero di Capestrano in ceramica, ne fu orgoglioso e si ricorda ancora quella sensazione di grande responsabilità nel riprodurre uno dei maggiori simboli dell’Abruzzo, conosciuto dagli archeologi e dagli studiosi d’arte di tutto il mondo. Il tutto in collaborazione con il Prof. Sergio Mezzanotte, il quale andò personalmente al Museo archeologico nazionale d’Abruzzo di Chieti,  per prendere le misure e annotare le particolarità della statua originale, al fine di  permettere al Maestro Liberati di modellare la scultura in scala reale e riprodurre fedelmente tutti i dettagli decorativi. Infatti, le sculture realizzate dal maestro sono in tre misure, in scala 1:4, 1:8  e 1:16. Queste opere sculturee, che rappresentano fedelmente il Guerriero, nate per una esigenza istituzionale legata a regali di rappresentanza della Regione Abruzzo, col tempo e la crescente richiesta degli appassionati, sono diventate uno degli emblemi turistici, souvenir, preferiti da riportare dall’Abruzzo. Forse senza alcuna presunzione, la diffusione e conoscenza del Guerriero in piccola parte è dovuta anche al Laboratorio Ceramiche Liberati.

Dunque, per riassumere, la scultura del Guerriero di Capestrano in ceramica rappresenta un vero e proprio simbolo d’Abruzzo. Il Guerriero è un’opera realistica e fantastica allo stesso tempo. Il copricapo, a forma di disco e dall’incredibile ampiezza è completato da una calotta semisferica con una cresta innestata che genera una sorta di coda. I lineamenti sul volto sono stilizzati e sul collo gira una fascetta che nella vita reale aveva sia una funzione ornamentale sia protettiva. Impressionante l’armamento: una spada, un piccolo pugnale dal manico decorato con figure umane, un’ascia che forse è uno scettro e due lunghe lance. Non da meno è la corazza alla quale il Guerriero affidava la sua vita in battaglia: la schiena e il torace, all’altezza del cuore, sono protetti da dischi-corazza, l’addome difeso da una lastra sagomata, retta da fasce e cinghie incrociate, le gambe coperte da schinieri e i piedi da sandali. Inoltre, visitate la sezione del sito dedicata Guerriero di Capestrano in ceramica per vederlo da vicino e scoprirne le caratteristiche.

Credetemi, il Guerriero di Capestrano merita di essere visto dal vivo è un qualcosa di unico e spettacolare! Non dimentichiamo che è stato realizzato migliaia di anni fa!!! Io sono andato (in incognito) al Museo Archeologico nazionale d’Abruzzo di Chieti e ho
potuto ammirare questo pezzo d’arte antica in tutta la sua mistica bellezza. Per i super curiosi: il Museo è aperto da martedì a mercoledì dalle 9 alle 20 😉 per maggiori informazioni visitate il sito del Museo.

E per concludere, come non riportare una delle più celebri frasi di tutti i tempi:

Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere dell’età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza”. Cit. Cicerone.

Ci vediamo al Museo!

Vostro, Mani.

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