Ceramica artistica e Invasioni Digitali
Ciao amici della ceramica!
Torno a parlare dell’artigianato e del come il web e la digitalizzazione in generale possono essere di grande aiuto nella promozione della culture e delle tradizioni locali. Come avete potuto leggere dai miei precedenti articoli, il 29 aprile 2017 si è svolta la giornata di Invasioni Digitali presso il Laboratorio Ceramiche Liberati.
L’obiettivo del giovane e ambizioso progetto “Invasioni Digitali” è quello di promuovere e diffondere la cultura, l’arte o più semplicemente la bellezza dei musei, dei siti archeologici, centri storici, botteghe, laboratori, ecc. e condividere tale esperienza attraverso i social network. Con smartphone, macchine fotografiche e videocamere in mano ognuno può partecipare agli eventi di Invasioni Digitali e raccontare la propria esperienza attraverso il web, presentando il patrimonio culturale ed artistico della nostra Italia. L’“Invasione”, chiamata anche urban game, è in grado di fornire una visione differente e collettivamente costruita dei luoghi di cultura, dando loro nuova vita in veste moderna (digitalizzata).
Il progetto partì sei anni fa e già nel 2017 ha raggiunto decine di destinazioni italiane da invadere con un altissimo tasso di coinvolgimento e interazione.
Il laboratorio Ceramiche Liberati, uno dei primi in Abruzzo ad aprire le porte alle Invasioni Digitali, con la propria ceramica artistica è riuscito a stupire e coinvolgere tutti i partecipanti. Ma naturalmente, grazie all’aiuto degli amici della ceramica è stato possibile organizzare e gestire nel migliore dei modi le Invasioni Digitali ;). Prima di tutto voglio ringraziare, da parte del Laboratorio Liberati, il nostro capo invasore Guido Ramini che ha proposto l’invasione e realizzato il programma dalle giornata sul portale ufficiale delle invasioni e sui principali social e ha anche coinvolto alcuni sponsor della giornata: azienda vitivinicola Rabottini – Prodotti di Campagna che ha offerto a tutti i partecipanti il cerasuolo d’abruzzo degustato nella pausa aperitivo. Si tratta di un’azienda abruzzese che nel passaggio generazionale a Massimo Rabottini e consorte, ha investito molto sulla nobilitazione della tradizione di famiglia declinandola al passo con i tempi e nel rispetto della terra. La scelta produttiva è stata quella di mantenere e valorizzare i due vitigni simbolo d’Abruzzo: Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo. Tanto lavoro in vigna, produzione in acciaio quasi spartana e affinamento in bottiglia restituiscono vini sorprendenti dall’interpretazione autentica e personale. Inoltre, si ringrazia il Panificio Dolce Forno di Pennapiedimonte, una piccola azienda a conduzione familiare che da circa dieci anni sforna pane, panini e pizze tutti i giorni e offre una vasta varietà di dolci secchi, biscotti e pan di spagna, tutti prodotti artigianali. La varietà di pane e pizze offerte dall’azienda ha soddisfatto tutti i palati degli invasori digitali, me compreso.
Siete curiosi di come sia andata la giornata?? Beh, mettetevi comodi!
Appena arrivati in laboratorio gli invitati sono stati accolti dallo Staff con il “grembiule blu” che brevemente hanno spiegato il programma della giornata e consegnavano il gadget realizzato per l’occasione da Ceramiche Liberati: una calamita in ceramica di forma rettangolare con la stampa digitale del Digital Invader ovvero il “mostricciatolo” rosso simbolo dell’iniziativa nazionale. Una volta arrivati tutti i partecipanti, Guido (capoinvasore) ha iniziato a presentare il Laboratorio, lo staff e la produzione; dando il via alle dimostrazioni delle varie fasi di lavorazione che sono iniziate con la ceramica raku. Il Maestro Giuseppe Liberati ha inserito i propri manufatti nel forno raku e lo ha acceso, nel contempo ha spiegato le particolarità di questa meravigliosa tecnica di lavorazione della ceramica. La lavorazione Raku è un processo complesso e affascinante, che permette di ottenere effetti sulla ceramica dalle tonalità spettacolari. Vi consiglio di visionare qualche manufatto realizzato con la tecnica di lavotrazione raku. Una volta infornati tutti i pezzi per la cottura raku, tutti i partecipanti si sono spostati all’interno del laboratorio dove tra gli scaffali ricchi di manufatti, alcuni ancora in argilla, altri in terracotta ed alcuni in fase di lavorazione, ogni artigiano mostrava la propria arte di creare la ceramica. Lorenzo, giovanissimo talento, mostrava l’arte di modellare l’argilla, amante della scultura crea opere scultoree in ceramica a basso e ad alto rilievo, nonostante la sua giovane età ha già ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra questi anche la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica. Marta, giovane ceramista, appassionata della cuerda seca di cui ho parlato nel mio precedente articolo, durante le Invasioni ha mostrato alcuni passaggi della classica decorazione a pennello: smaltatura e decorazione. Inoltre, in occasione dell’evento ha realizzato mattonelle in ceramica decorate con la cuerda seca con i loghi dei social più diffusi: Instagram, Facebook, Google Plus e Twitter. Veramente cool!
Il Maestro Giuseppe Liberati, dopo aver preparato il forno raku con l’aiuto del figlio Lorenzo, si è spostato all’ interno del Laboratorio e ha iniziato la dimostrazione al tornio. I movimenti sembravano quasi magici: prendere una porzione di argilla, batterla con le mani e posizionarla con un movimento deciso sul centro del tornio… vederlo lavorare mi emoziona sempre… con delicati movimenti delle mani, posizionate in modo fermo e in maniera esperta, dare forma ad un manufatto perfettamente simmetrico e un qualcosa da vedere almeno una volta nella vita. Beh, che dire, a vederlo lavorare sembra quasi facile poter creare un manufatto al tornio, sapete quanto ha impiegato a realizzare un vaso alto circa 30 cm con il bordo smerlato…? Esattamente 1 minuto e 40 secondi! Non è fantastico?? Terminata la dimostrazione, il Maestro si è reso disponibile a far sperimentare ai partecipanti il tornio, che hanno avuto la possibilità di provare a creare… Dopo questa esperienza qualcuno ha confessato: “Vedendo lavorare al tornio il Maestro, che con leggerezza e semplicità sovrannaturale ha realizzato un vaso in un minuto e mezzo, ridendo e scherzando… pensavo anche io riuscirci… per me è stata la prima esperienza al tornio e dopo un’ora e mezza non sono riuscita a fare niente… ho perso le speranze.” Cari amici, l’arte del tornio è un’arte antica, che richiede talento, ma soprattutto dedizione e passione, costanza e impegno quotidiano. Il maestro Giuseppe ha iniziato a lavorare al tornio da quando aveva 16 anni, oggi è in grado di “capire” come si comporterà l’argilla sul tornio semplicemente toccandola con un dito. Nella sua carriera di artigiano ceramista Giuseppe Liberati al tornio ha realizzato tantissimi oggetti, di diverse forme e dimensioni: a partire da un un vaso di 1 cm di altezza fino ad un piatto di 105 cm di diametro… ma la lista è veramente molto lunga 😉
Durante la mattinata i partecipanti hanno potuto visitare lo spazio espositivo, chi è entrato per la prima volta è rimasto stupefatto, sia per la grandezza circa 500 mq, sia per la varietà di ceramiche proposte, che permettono di accontentare ogni genere e gusto. Tanto per dare un’idea, l’esposizione si divide in una parte dedicata all’oggettistica in ceramica ovvero barattoli, piatti e tutte quelle stoviglie che sono indispensabili in una cucina. Un’altra parte dello spazio espositivo è dedicata alla ceramica artistica tradizionale, dove vengono esposti i manufatti di pregiato valore artistico, rigorosamente realizzati e dipinti a mano, come anfore in ceramica, vasi tradizionali anche di grandi dimensioni, piatti da muro in ceramica dipinti a paesaggio, mattonelle od ovali con scene mitologiche o religiose che prendono spunto dalle grandi opere pittoriche del passato. Un’altra parte dello show-room è dedicata ai manufatti in ceramica realizzati e decorati con la tecnica della cuerda seca da Marta Liberati, in questo angolo si possono trovare anche le sculture in ceramica artistica realizzate da Lorenzo Liberati, come Iron Man, Predator, Totò ect… Un’altra porzione dello spazio dedicato alla ceramica abruzzese del laboratorio Liberati è allestito con le ceramiche decorate con la stampa digitale a fuoco. Questa particolare lavorazione, ovvero la decorazione della ceramica con stampa, permette di produrre sulla superficie della ceramica qualsiasi immagine, logo, scritta, disegno con una stampa ceramica indelebile. La maggior parte di questi manufatti vengono richiesti per la realizzazione di gadget e souvenir personalizzati, ma sempre più
spesso anche nella scelta di bomboniere.
Infine, in un angolo quasi nascosto come se fosse un tesoro, c’è l’ingresso che porta nella stanza che tutti chiamano “la stanza di Giuseppe”. Qui sono esposte le opere d’arte in ceramica artistica realizzate in stile moderno e contemporaneo dal maestro Giuseppe liberati. Vi è una tale di varietà di opere da lasciare senza parola, da pannelli e piatti da muro d’arredo casa che colpiscono per la varietà e unicità della gamma cromatica, per passare a centrotavola, bottiglie d’arredo, lampade…. Tra le lavorazioni di Giuseppe, si possono osservare diverse ceramiche alcune realizzate con la tecnica giapponese raku, altre decorate con la tecnica dei riflessi che permettono di ottenere effetti metallici metallici, oltre opere d’arte frutto della pura sperimentazione e voglia di creare del Maestro.
Mi fermo nella descrizione dell’esposizione perché credo vivamente che per apprezzare la ceramica artistica è importante vederla e apprezzarla con i propri. Intanto vi invito a dare uno sguardo nella Gallery presente sul sito e anche nel Catalogo e-shop per avere una “piccola” idea di tutto quello di cui vi sto raccontando, ovviamente siete tutti invitati a visitare il laboratorio appena possibile. 🙂
Tornando alla giornata di Invasioni Digitali sono lieto di presentarvi i due vincitori del contest fotografico indetto in occasione nella giornata. Rullo di tamburi…le vincitrici sono Elena Di Paolo su Facebook e Lorella Pomponio su Instagram, viva le donne!!!
Vi ricordo che l’obiettivo del “Contest #CeramicheLiberati_ID” era ed è quello di promuovere, diffondere e premiare l’interesse per l’arte e per l’artigianato artistico, nonché la creatività dei giovani in un’epoca digitale dove tutto è troppo veloce e spesso i valori dell’artigianato vengono persi a causa della “fast-life della rete”. Il fine è quel
lo di valorizzare l’arte, la tradizione e la cultura locale, ovvero promuovere e far conoscere le opere e i manufatti in ceramica artigianale e le loro lavorazioni.
Per concludere vi saluto così:
“Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d’animo, è più potente di pagine e pagine scritte.” (Isabel Allende)
Vostro Mani.